Quali sono i frutti esotici o tropicali? Guida alla scoperta di sapori lontani

mix di frutta esotica e tropicale

Da diversi anni si trovano ormai sia nei supermercati più forniti che dal proprio fruttivendolo di fiducia frutti originari di paesi lontani. Ma quali sono i frutti esotici, come si coltivano e come si consumano? Ecco una breve guida per orientarsi al meglio nella scelta di frutti dal sapore inedito.

Quali sono i nomi dei frutti esotici

Quali sono i frutti tropicali? Quanti frutti tropicali esistono? Per rispondere alla domanda può essere utile fare un elenco dei principali frutti esotici che, alcuni con più facilità alcuni meno, è possibile trovare anche in Occidente.

Cominciamo da quello più conosciuto: l’ananas. Originario delle foreste del Sud America, l’ananas è uno dei frutti esotici più diffusi anche in Europa, in cui arrivò nel XVIII secolo. Depurativo, dissetante e digestivo, è anche ricco di vitamine e minerali.

Negli ultimi anni si è molto diffuso sulle tavole degli italiani anche l’avocado, originario del Messico e del Guatemala. È un frutto ricco di grassi “buoni” e molto versatile in cucina.

Conosciuto da molti anni anche in Occidente è poi il cocco, pianta originaria dell’Indonesia che si distingue non solo per le sue numerose proprietà nutritive ma anche per la sua versatilità: tutte le parti del frutto, dalla polpa alla buccia, fino al latte che se ne ricava, possono essere utilizzate in cucina o per la composizione di cosmetici.

Meno conosciuto è invece il durian, un frutto dalla forma ovale e dall’odore pungente che tuttavia è una vera e propria bomba di antiossidanti. La sua polpa tenera e dolce ha un sapore deciso e inedito.

Parlando di quali sono i nomi dei frutti esotici, uno dei più particolari da pronunciare è il feijoa, un frutto di origine sudamericana dalla forma allungata e dalla buccia verde, il cui sapore è un mix tra ananas e fragola. Oggi viene coltivato anche in Italia, specialmente in Liguria, dove ha trovato un clima favorevole.

Molto particolare è poi il finger lime, detto anche caviale di limone per la sua somiglianza con il caviale di storione. Si tratta di un frutto originario dell’Australia, un agrume che combina il sapore del limone e del lime e che per questo è molto apprezzato in cucina.

Dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e dal sapore delicato ed esotico è la guava, un frutto di origine sudamericana che può essere gustato in purezza oppure utilizzato come ingrediente principale per marmellate e macedonie.

Dal cuore dell’Africa proviene invece il kiwano, un frutto dalla consistenza gelatinosa, molto ricco di acqua e il cui sapore ricorda quello del limone e della banana. Spostandoci in Cina troviamo il litchi, spesso protagonista delle tavole di Natale, un frutto ricco di vitamine, fibre, antiossidanti e minerali.

Sempre parlando di quali sono i frutti esotici più conosciuti anche in Italia non possiamo non menzionare il mango, un frutto dalle numerose proprietà nutritive e dal gusto inconfondibile. Per imparare come pulire il mango (e altri frutti tropicali con una buccia simile) basta seguire alcuni semplici accorgimenti: si taglia il frutto a metà, poi si praticano delle incisioni orizzontalmente e verticalmente e poi a livello perimetrale. Infine si preme leggermente e sulla superficie compariranno dei cubetti che possono essere poi consumati facilmente.

Per terminare l’elenco dei frutti tropicali, ricordiamo la maracujia, frutto brasiliano molto utilizzato anche per la preparazione dei cocktail; la papaya, con il suo sapore dolcissimo e inconfondibile; il passion fruit, un frutto dal profumo intenso, ricco di antiossidanti e altamente digeribile; la pitahaya, una pianta originaria del Messico ma coltivata oggi anche in Asia, Israele, Cipro e Hawaii dal gusto delicato e acquoso e il platano, ossia la banana verde, molto utilizzato per la preparazione di dolci.

Come coltivare i frutti tropicali anche in Italia

Complici i cambiamenti climatici e i progressi tecnologici in ambito agricolo, oggi è possibile coltivare anche in Italia alcuni frutti esotici, come ad esempio l’avocado, che oggi si coltiva soprattutto in Sicilia. Anche il feijoa ha trovato un clima favorevole da noi e, grazie alla sua appariscente fioritura, lo vediamo sempre più spesso impreziosire i terrazzi milanesi. In tema di come coltivare i frutti esotici ricordiamo che negli ultimi anni si sono sviluppate anche le cultivar di passion fruit e di pitahaya, i cui semi, simili a quelli dei kiwi, se posti nella terra germogliano dopo 10-15 giorni.

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