L’utilizzo degli OGM in ambito alimentare è un tema su cui si è enormemente dibattuto negli ultimi decenni e su cui, se si lavora nel settore Ho.Re.Ca., spesso può risultare complicato orientarsi. In questo articolo, facciamo luce sull’argomento e approfondiamo che cosa sono gli OGM, quali sono i vantaggi e gli svantaggi legati al loro utilizzo e cosa dice la legislazione in Italia e in Europa. Conoscere i pro e i contro dell’utilizzo degli OGM, infatti, aiuta a prendere decisioni più consapevoli in materia di agricoltura, food e salute.
Che cosa sono gli OGM: definizione e significato
Per capire che cosa sono gli OGM, sigla che sta per Organismi Geneticamente Modificato, è bene rifarsi alla Direttiva 2001/18/CE del Parlamento e del Consiglio Europeo, all’articolo 2, che le definisce degli organismi, altri rispetto agli esseri umani, in cui il DNA, ossia il materiale genetico, è stato modificato in maniera diversa rispetto a quanto accadrebbe in natura (tramite la ricombinazione genetica naturale e l’accoppiamento). Nella pratica, quindi, si crea un OGM nel momento in cui, l’uomo, grazie all’intervento di nuove tecniche di ingegneria genetica, interviene artificialmente sul DNA di un organismo (inserendo o eliminando porzioni di codice genetico) per trarne dei benefici.
Il procedimento di modifica genetica è naturalmente molto complesso e non riguarda solo alimenti e piante, anzi. Le prime applicazioni arrivano dall’industria farmaceutica, con la creazione di molecole ed enzimi da batteri geneticamente modificati, utili in campo medico e nella creazione di vaccini.
In ambito alimentare, invece, modificare in maniera artificiale il patrimonio genetico di una coltura ha come obiettivo quello di renderla “migliore” e di aumentarne qualità e produttività, dando vita a piante più resistenti alla malattie, agli insetti o alla mancanza di acqua. Gli OGM attualmente più commercializzati sono piante come il mais, il cotone, la soia, la colza e la barbabietola da zucchero. Il mais, in particolare, trova ampio impiego come mangime negli allevamenti di animali. Ci sono, quindi, prodotti OGM in commercio, ma cosa dice la legge a proposito?
OGM in Italia e in Europa: cosa dice la legge
In sostanza, l’Unione Europea consente la coltivazione e la commercializzazione di OGM importati previa autorizzazione preventiva e valutazione scientifica del rischio per la salute dell’uomo e dell’impatto ambientale. La procedura è molto complessa e stabilisce requisiti molto rigidi relativamente all’etichettatura e alla soglia di tolleranza della presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di OGM. I principali passaggi da seguire sono i seguenti:
- chi vuole produrre o commercializzare OGM deve presentare una domanda per ciascun prodotto;
- questa richiesta di autorizzazione va presentata all’Autorità nazionale competente che, a sua volta, provvede a sottoporla alla EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare);
- la EFSA invia il proprio parere alla Commissione Europea, la quale predispone una proposta di decisione da sottoporre agli stati membri;
- i singoli stati possono decidere di vietare la coltivazione sul loro territorio in qualsiasi momento e non solo per motivi che riguardano la salute e l’ambiente. Infatti, in Italia, ad oggi, non viene coltivato nessun OGM, ma è consentita la commercializzazione di questi prodotti nel rispetto delle regole imposte dall’Unione;
- quando la presenza di OGM in un prodotto alimentare è al di sopra dello 0,9%, è necessario indicarlo nelle etichette. Nel senso opposto, ma non vi è nessun obbligo, quando l’alimento o il mangime non contiene OGM, le aziende possono evidenziarlo.
OGM: vantaggi e svantaggi
Produrre, commercializzare e utilizzare dei prodotti alimentari OGM presenta certamente dei vantaggi e degli svantaggi, che è importante conoscere se si lavora nell’ambito della ristorazione per avere un quadro più completo della situazione e prendere decisioni più consapevoli. Gli aspetti positivi ci sono e si possono riassumere in:
- aumento della produttività: l’impiego di queste tecniche aumenta la produttività delle coltivazioni e degli allevamenti ed è considerata una possibile strada per risolvere i problemi di alimentazione nei Paesi in via di sviluppo;
- maggiore qualità del cibo: grazie agli OGM, si può “arricchire” il contenuto di nutrienti di un alimento vegetale, modificarne il gusto e migliorarne la durata della conservazione;
- minor inquinamento: consentono di impiegare meno sostanze chimiche e inquinanti in agricoltura, come pesticidi ed erbicidi, abbassando le emissioni inquinanti.
Ma, inevitabilmente, gli OGM presentano dei contro:
- rischi per la salute umana: essendo la materia ancora relativamente giovane, non esistono studi che certificano gli effetti che gli OGM possono avere a lungo termine. Il dubbio più concreto in tal senso riguarda il potenziale aumento delle reazioni allergiche nelle persone;
- OGM e rischio ambientale: il timore però è che la creazione e l’introduzione nell’ecosistema di specie vegetali che non hanno origine naturale possa minacciare equilibri già messi molto sotto stress dal cambiamento climatico, aggravando la situazione e minacciando la biodiversità;
- danni collaterali: creare piante (e animali) più resistenti ai batteri può causare anche la nascita di batteri più forti che si adattano alle nuove condizioni;
- minore concorrenza: la necessità di investimenti davvero importanti per produrre organismi modificati geneticamente allarga la forbice che distanzia multinazionali e piccoli produttori locali, mettendo questi ultimi maggiormente a rischio di scomparire.
OGM nella ristorazione?
Grazie a questa rapida analisi, abbiamo fatto luce su cosa sono gli OGM, come sono regolamentati dalla legislazione Europea e italiana e quali vantaggi e svantaggi genera il loro impiego.
Ogni ristoratore può naturalmente decidere come muoversi in autonomia. Fast Fruit, vista la grande attenzione riservata alla totale qualità e sicurezza, offre solo prodotti privi di OGM, in modo da garantire un servizio di valore, in linea con le esigenze di tutti i clienti.
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